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Non esistono notizie certe sulla prima chiesa plebanale: secondo le fonti dovrebbe essere stata riedificata nel corso del XV secolo e consacrata il 25 ottobre 1498. Ci sono notizie della visita pastorale del Vescovo Mons. Bollani nel 1565, il quale la descrive come ben tenuta. Dalle fonti pare che vi fosse collocato all'esterno della chiesa un altare con una molto venerata immagine della Vergine Maria e che in seguito fu rimosso per ordine del Vescovo.

Nel XVII secolo la Pieve aveva quattro altari: di S. Carlo Borromeo, della Madonna del Rosario, del SS. Sacramento e dell'Immacolata Concezione.

CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA

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La chiesa vantava agli inizi del XVIII secolo molte reliquie importanti, tra cui di S. Artemio, patrono di Oriano, dei SS. Magno, Tranquillo e Demetrio. Fra le suppellettili più preziose vi è una croce astile degli inizi del XVI secolo di forma tardo-gotica, recentemente restaurata. Sui quattro bracci della croce e al centro si trovano cinque piccole sculture ad alto rilievo raffiguranti S. Paolo, la Vergine Maria, S. Antonio abate, il leone di S. Marco e al centro S. Maria Maddalena.

La chiesa parrocchiale venne riedificata ai primi del 1700, probabilmente verso il 1710, su disegno di Bernardo Fedrighini. Vennero eretti nuovamente i cinque altari precedenti: il maggiore, quello del SS. Sacramento, dell'Immacolata Concezione, del S. Rosario e di S. Carlo Borromeo.

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Sull'altare del SS. Sacramento venne posta una tela di Antonio Gandino raffigurante l'Ultima Cena del 1593. La chiesa venne dotata di un organo costruito dal Bolognini e in seguito rifatto nel 1862 dai Serassi di Bergamo. Degli anni '30 sono invece i due affreschi nel presbiterio di Vittorio Trainini raffiguranti La moltiplicazione dei pani (a sinistra) e La caduta della manna dal cielo (a destra).

Gli ultimi lavori di manutenzione e restauro risalgono al 1987-1988; di pochi anni fa è invece il restauro del campanile.

 

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L’organo Serassi:

L'organo è stato costruito dalla Fabbrica dei Fratelli Serassi di Bergamo nel 1862, Opus 666 (benché il Catalogo Serassi lo riporti al n° 668).

Nel XVIII secolo l'organaro lumezzanese Don Cesare Bolognini collocò in questa chiesa (come in quella della vicina Pedergnaga) un suo strumento, registrato al n° 79 del suo catalogo.

La sostituzione della pedaliera originale (conservata), la soppressione di alcune manette (e quindi registri) ed i cartigli a stampa di moderna fattura, lasciano ben intendere che lo strumento ha subito diverse manomissioni, verosimilmente attorno alla metà del '900.

 

Disposizione fonica:

Grande Organo</b></td>

Principale 16' Bassi

Principale 16' Soprani

Principale 8' Bassi

Principale 8' Soprani

Principale II 8' Bassi

Principale II 8' Soprani

Ottava 4' Bassi

Ottava 4' Soprani

Duodecima

Decimaquinta

Decimanona

Vigesimaseconda

Visgesimasesta

Vigesimanona

Trigesimaterza e sesta

Corni di caccia Soprani

Cornetto 3 file

Fagotto 8' Bassi

Tromba 8' Soprani

Clarone 8' Soprani

Corno Inglese 16' Soprani

Flauto 4' Soprani

Flauto traverso 8'

Ottavino Soprani

Unda Maris 8' Soprani

 

Pedale:

Contrabbassi in ottava 16'

Bombarde 16'

Distacco Tasto-Pedale

Timballi

 

Tastiera originale di 58 tasti (Do1-La5):

Pedaliera piana parallela (non originale) di 18 pedali (Do1-Fa2); gli ultimi due pedali tirano la Terzamano ed il Timballone.

Pedaletti (da sx a dx): Fagotto 8' B; Corno Inglese 16'; Ottavino; Tremolo.

Accessori: Combinazione libera alla Lombarda; Tiraripieno; (feritoia grancassa).

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