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 CENNI STORICI

 

Pedergnaga

L’inizio dell’oratorio ha la sua genesi nella fine dell’Ottocento quando nella parrocchia di Santa Maria Nascente, governata da don Antonio Freschi da Brescia (1850-1883), arriva nel 1881 il curato don Gabriele Camisani. Egli,  nello stesso anno e nell’anno successivo, raccolse attorno a sé i giovani e fondò la Compagnia di San Luigi dando il via alle nove domeniche dedicate al santo. Diventato parroco della comunità, nel 1882 lancia l’idea dell’oratorio utilizzando un orto per la ricreazione in via Vittorio Veneto e costruendo un salone-teatro nel 1887, dando così vita alla filodrammatica che da ambulante diventa stabile, alla biblioteca popolare (1888) e l'anno seguente alla fanfara, che in seguito diverrà la banda comunale, per arrivare poi al piccolo clero e nel 1910 la scuola di canto. Nel 1911 don Camisani fece erigere la cappella dell’Oratorio intitolata a Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, adorna di statue di santi e munita di una piccola torre dove tre campanelle richiamavano la gioventù. Contemporaneamente all’oratorio maschile, due sorelle (Angela e Nina Filippini), aprivano una sorta di oratorio femminile nella propria abitazione, che nel 1904 trovò una sua degna sede nelle case adiacenti Baviera-Spalenza, acquistate dal parroco e grazie anche a donazioni fatte dalla maestra Rosa Gualandris, site in via ora V. Veneto. Sotto la guida di ottimi curati, l’oratorio divenne presto un esempio tra le parrocchie circostanti per le molteplici attività svolte e fu un fertile campo in cui coltivare numerose vocazioni sacerdotali e religiose.

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La strada iniziata da don Gabriele fu proseguita dal nipote don Giovanni, coadiutore e poi parroco alla morte dello zio. Mabizanetti don Luigi, successore del Camisani negli anni antecedenti e post bellici del secondo conflitto mondiale, economicamente difficili, si occupò del restauro del salone parrocchiale, della facciata dell’oratorio, del ritrovo giovanile e della casa del curato. Iottini don Serafino, parroco in Pedergnaga dal 1953 al 1963, coadiuvato dal curato don Lino Toninelli, terminò i lavori iniziati dal suo predecessore e arricchì l’oratorio con l’acquisto dell’area per il campo di calcio, sua passione a cui dedicava molto tempo, a volte ritardando anche l’inizio dei sacri uffizi. Dal 1965 col decreto vescovile dell’unione delle due parrocchie, l’oratorio di San Paolo divenne l’oratorio di Oriano da poco costruito.

In questa realtà nasce anche la scuola materna, all’epoca chiamato Asilo dell’infanzia. Con l’acquisto delle case Baviera-Spalenza, don Camisani vi inserisce anche l’asilo, dato in gestione alle Suore Apostole del Sacro Cuore di Gesù. La congregazione venne fondata il 30 maggio 1894 a Viareggio da Clelia Merloni (1861-1930); nel 1900 la casa madre venne trasferita a Piacenza, dove il vescovo Giovanni Battista Scalabrini diede alle suore l'incarico di affiancare i missionari di San Carlo nell'assistenza agli emigrati, poi ad Alessandria e, nel 1916, a Roma.

Il 16 novembre 1904 con gran festa entrano in Pedergnaga le reverende madri, le quali due giorni dopo, aprono le porte ai fanciulli. A gestire l’attività erano cinque consorelle Suor Nazzarena Viganò, Madre Superiora, sorella della Generale; Suor Amedea, Laureata in lettere con il compito di maestra; Suor Fernanda, maestra e direttrice dei lavori femminili; Suor Ambrosina, maestra d’asilo; Suor Rosalinda, cuciniera. L’asilo in collaborazione anche con l’oratorio femminile proponeva attività impegnative; Ricordiamo la scuola di lavoro, dove, finite le scuole, si poteva accedere per imparare a cucire, ricamare e in seguito fino agli anni settanta del ‘900 un vero e proprio laboratorio di maglieria. Nel 1976 a causa del terremoto, a seguito di qualche settimana, visto anche che la struttura era vecchia crolla nella notte il tetto. Le suore e gli alunni dell’asilo, vengono trasbordati nei due asili delle frazioni di Cremezzano e Scarpizzolo. Nell’ottobre 1980 ultimato il nuovo edificio, ebbe inizio con gestione Comunale la Scuola Materna San Paolo a servizio di tutti i bambini. Per volere della comunità locale. Nel 1982, il giorno 18 febbraio, è stata costituita in San Paolo l’associazione ”Ente Scuola Materna San Paolo” ora Scuola dell’Infanzia Elsa Borelli.

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Oriano

Nella borgata d’Oriano, la vita comunitaria di oratorio, inizia verso  fine ‘800, oltre alla continua attiva presenza delle Confraternite presenti da secoli, andava formandosi la Compagnia di sant’Agnese, di San Luigi e le Figlie di Maria. Di documenti scritti a tale riguardo ce ne son ben pochi, così bisogna affidarsi alla memoria orale. Oltre ai disciplini che avevano la loro chiesetta in San Rocco (a fronte la Parrocchiale), il più delle volte, i vari parroci che si sono succeduti nell’ex Pieve: Nicolini, Tadini, Zentili e Bonali, coadiuvati dai curati, per l’aggregazione giovanile trovavano sempre dei locali di fortuna. Un passo avanti lo si è fatto in merito all’oratorio femminile, quando nei primi anni del 1880, Podestani donò uno stabile nel quale furono ospitate le madri Canossiane. Le Suore, fin dall’inizio organizzarono esercizi spirituali e attività missionarie, iniziative per il tempo libero quali la filodrammatica e la scholacantorum, seguita nel tempo dal maestro Pierino Vesconi. Come ricorda la signora Adele Martinelli – sotto egida guida della signora Lice Imperatori, presidente dell’Azione Cattolica, andavamo una volta all’anno a Sopramonte, per gli esercizi spirituali, mentre a fine anno catechistico e premio per i servizi di corale, venivamo portate a piedi in gita a Padernello-. Iniziative sociali trovarono riscontro, quali l’asilo e nel dopo guerra negli anni venti, un laboratorio tessile, per dar lavoro alle giovani compaesane, dipendente dalla fabbrica Milanese Luigi Ciocca, che da un decennio si era trasferita in quel di Quinzano d’Oglio.

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Con l’arrivo del curato, don Stefano Sega promotore di molte iniziative per i giovani, verso la fine degli anni quaranta, egli cerca di dare il luogo oltre la chiesa per poter aggregarsi; così usando un vecchio stabile a tergo della parrocchiale, una specie di capannone, lo trasforma in teatro e poi cinematografo, ma insegue anche il sogno di dare un oratorio per i giovani. Inizia la sua epopea fatta di richieste e confronti per farsi donare la cascina di proprietà della signora Caterina Apollonio. Nel 1955 entra in Oriano come parroco don Verzelletti che vede in questa idea una buona opportunità per la comunità. Nel 1957 il sogno per don Sega inizia a realizzarsi e iniziano anche i lavori per la costruzione del nuovo Oratorio ma c’è sempre un triste risveglio, egli proprio in quell’anno è nominato parroco di Visano.

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L’oratorio sarà finito e inaugurato nel giorno di sabato 20 settembre 1958, alla presenza del vescovo Mons. Giacinto Tredici, delle autorità e dalla donatrice signora Caterina Apollonio, e intitolato, alla nipote Giulia, morta tragicamente in giovane età a fine conflitto il 27 aprile 1945, dal piombo della Wehrmacht, mentre il giorno successivo domenica 21, è inaugurata la piazzetta alla presenza di Mons. Ernesto Pasini, e dall’illustre concittadino, il professor Mario Apollonio.

Come già sopra evidenziato, con il lascito Podestani, giungono a Oriano le Madri Canossiane. Oltre alle varie attività per le giovani e ispiratrici di tante vocazioni femminili, nei primi novecento accolgono i bambini di tenera età; così che le madri, con prole numerosa, oberate dai lavori extradomestici necessari per mantenere un dignitoso stato familiare, può avere un aiuto anche educativo. Passano all’incirca settant’anni quando le Madri Canossiane, nel 1970, lasciano il nostro paese. Lo stabile, donazione del Podestani, è ceduto alla parrocchia di San Paolo. Tuttavia la scuola materna continua la sua attività fino al 1975, periodo gestito dalla Parrocchia con l’aiuto del Comune mentre la didattica affidata a personale laico. Gli alunni, alla chiusura dell’asilo sono anche qui, trasbordati, nei tre asili esistenti di “Pedergnaga”, Cremezzano e Scarpizzolo fino all’ottobre 1980, quando ultimato il nuovo edificio, ebbe inizio con gestione Comunale la Scuola Materna San Paolo.

A seguito, lo stabile Podestani è stato usufruito dalla parrocchia per i giovani, fino alla sua alienazione al comune di San Paolo che ricostruito, ha formato il centro polifunzionale e appartamenti per anziani e indigenti del paese. Mentre delle suore Canossiane resta, oltre ai ricordi dei non più giovani, una cappella condivisa con la famiglia Moretti presso il cimitero sito in via Marconi, dove son sepolte le Madri native della borgata o che hanno prestato servizio nel nostro paese.

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Cremezzano

Come nelle altre due borgate all’inizio ‘900 è grazie all’impegno del Parroco don Paolo Abrami, dei curati e della gente di buona volontà, che viene dato il via a iniziative presso la canonica, le proprie case, e presso i cascinali per mantenere i giovani uniti e lontani dall’immoralità. Vi sono anche le congregazioni di San Luigi per i ragazzi e di Sant’Agnese per le ragazze, le quali trascorrono le domeniche presso le Suore Apostole del Sacro Cuore di Gesù. Tuttavia va anche formandosi presso uno sterrato a monte della chiesa, un affiatato gruppo di giovani. Nel 1914 entra in Cremezzano don Riccardo Caffi, il quale insiste, coinvolgendo la popolazione del borgo, per la costruzione della nuova parrocchiale. L’iniziativa parte in sordina, la maggior parte dei giovani frenati dalle vicende belliche danno sfogo negli anni successivi impegnandosi con attività oratoriali,, spettacoli teatrali presso il teatro, questue sul frumento, sui bozzoli su granoturco e uova, dove gli introiti finiscono nella cassa per l’erigenda Ecclesia. Anche le Suore e le ragazze contribuiscono al nuovo tempio vendendo lavori a maglia o di ricamo e con gli introiti del saggio dell’asilo infantile. Lo slancio e l’operosità continua anche dopo che la chiesa è finita nel 1931, per costruire il nuovo campanile che sarà finito nel 1949. In questi tempi di cambiamenti si arriva negli anni sessanta. Nel 1966 entra in San Giorgio don Gianni Vignoni, grazie al quale, due anni dopo in occasione della costruzione della casa Canonica, vengono adibite delle stanze ai giovani che in seguito diventeranno bar, sala giochi e aula riunioni. Nel 1984 l’oratorio uniformandosi diventa circolo Anspi a tutti gli effetti. Fra i volontari, emblematico barista è Gianmario Tarletti (Jommi) che da oltre quarant’anni si trova ancora dietro al bancone. In questi anni i “ragazzi” dell’oratorio organizzano gite sulla neve e tante altre attività. Con l’arrivo di don Giorgio nel 1987, nei primi anni novanta, usufruendo del campetto di calcio e le strutture adiacenti, a lato della nuova chiesa, parte la festa di Cremezzano, che prosegue tutt'ora. La festa si svolge a fine luglio, primi di agosto, e sostiene con gli introiti la parrocchia e l’oratorio. Altra attività di aggregazione da non dimenticare, cronologicamente più giovane, è il concertone.

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Fino agli anni novanta all’angolo tra via Giardini e via XXV Aprile sorgeva l’asilo, inglobato alle scuole elementari, che confinavano con la nuova canonica. Erano presenti uno stanzone che accoglieva i ragazzi e fungeva da refettorio, una cucina e degli appartamenti al piano superiore per le Madri. Un piccolo cortiletto diviso da tre gradini e condiviso con le scuole elementari (che erano composte da quattro aule) era usato per la ricreazione e lo svago durante la bella stagione. Esso aveva accolto per più di ottant’anni i bimbi della borgata. Le prime suore, le Apostole del Sacro Cuore di Gesù, arrivarono in paese nel 1906.

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Esse vi restarono fino al 1980 quando, costruito il nuovo asilo di San Paolo, furono in parte assorbite, mentre altre vennero mandate in altri paesi limitrofi. L’asilo, oltre all’insegnamento dei bambini in età prescolastica, era ritrovo anche per le giovani, divenendo l’oratorio femminile, ed erano seguite da chi collaborava come già sopra citato alle necessità parrocchiali. Oltre alla catechesi le tre suore che negli anni 40/50 vi risiedevano (tra cui, suor Nicolina e suor Pasqualina) insegnavano a cucire ricamare e cucinare alle giovani adolescenti della borgata. Dopo il trasferimento a San Paolo, lo stabile e il complesso scolastico acquistato dal comune divennero una struttura con appartamenti a prezzi calmierati per le famiglie in difficoltà, oltre a ospitare l’ambulatorio medico comunale per i residenti del borgo.

Scarpizzolo

Con la costruzione della nuova parrocchia avvenuta nel 1893 e finita nel 1904 sotto la guida di don Giovanni Riva (1863-1905), la popolazione inizia a sentirsi ancor di più comunità cristiana. Nel 1906 arriva don Giacomo Cavalleri che stimola ancor più i giovani costituendo, nel 1915, la compagnia di San Luigi che conta subito settanta soci e nel 1922 il terz’ordine Francescano. Don Cavalleri, nel 1914, propone alla curia di alienare un fondo e un’ortaglia per poter così costruire la nuova canonica con a lato anche un campo dove i ragazzi potessero giocare e ritrovarsi nel tempo libero. Ma gli eventi bellici ritardano la costruzione che terminerà nel 1928. Durante il mandato di don Pesce, iniziato nel 1931, è rilanciata la vita parrocchiale. Per i giovani destina un cortile ad oratorio, mentre il catechismo dei ragazzi si tiene in sagrestia o nelle scuole comunali. Contemporaneamente l’oratorio femminile e le classi di catechismo trovano sistemazione nello stabile dell’asilo o presso la casa della signora Lucia Piacentini. Don Pesce lancia anche l’idea del circolo femminile e le branchie giovanili dell’azione cattolica.  Agli inizi degli anni sessanta la signora Piacentini lascia alla parrocchia oltre la casa anche trentasei piò di terra dove verrà ubicato il nuovo oratorio con salone dedito a teatro e in una parte si costruirà il nuovo asilo. Nel 1969 entra a Scarpizzolo don Cesare Peli che seguirà i giovani dell’oratorio e in collaborazione con le suore della Pia Casa di Nazareth in Botticino, (suore operaie che tengono l’asilo, ordine fondato dal parroco Arcangelo Tadini) per dar lavoro a giovani ragazze, mettono a disposizione una parte del fabbricato dove una ditta privata istallerà un laboratorio di confezioni. Nel 1979 succede a don Cesare Peli don Tommaso Brusinelli. L’oratorio continua la sua strada, sempre migliorandosi fino ai giorni nostri. Esso propone iniziative atte a raccogliere fondi per potere meglio adeguare e migliorare i locali, organizzando feste a tema per aggregare meglio la comunità dei giovani.

I fanciulli di Scarpizzolo hanno la loro scuola materna con genesi che inizia nel 1926, quando grazie ad un lascito, su area lasciata da Paolo Lanzani di Quinzanello e con concorso dei proprietari e affittuari viene costruita la casa che diventerà l’asilo. Nei primi momenti fu gestito da privati, madri di famiglia vedove che s’impegnavano a tenere i bimbi del paese in cambio di una ricompensa per sopravvivere in tempi molto duri. Arrivò la guerra a impoverire ancor più il paese e i bimbi necessitavano anche di un’ istruzione. In aiuto pervennero le suore della Pia Casa di Nazareth in Botticino, le quali oltre all’asilo tenevano l’oratorio femminile dove le ragazze facevano la catechesi cristiana e imparavano i lavori di cucito. Le consorelle per un certo periodo, non potendo più usufruire di un locale dove poter dormire con le regole del proprio ordine, furono richiamate alla casa madre.

Le suore tornarono nel nuovo asilo il 16 luglio 1960, costruito grazie al lascito della signora Lucia Piacentini, integrandosi nel tessuto sociale e condividendo anche il lavoro in anni di boom economico presso la nascente fabbrica Confra.

Le suore accolsero, oltre ai bimbi di Scarpizzolo, per quattro stagioni anche quelli di San Paolo a causa del crollo nel 1976 dell’asilo nell’ex borgata di Pedergnaga. Nel 1980, con l’apertura del nuovo asilo comunale a San Paolo, l’asilo di Scarpizzolo cessò di esistere e l’anno seguente anche le suore lasciarono il borgo.

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